Il web marketing continua a significare truffa

Si legge di tutto in rete, tutti tengono corsi su qualsiasi cosa, non esistono più regole ed è sempre più chiaro che ad andare avanti così, sempre più professionisti giudicano (giudicheranno?) il web marketing come una truffa.

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Il web marketing è una truffa?

Il problema è legato a più fattori, ma uno su tutti, i numeri. E’ diventato possibile vendere dati “potenziali” rispetto a dati “certi”. Un esempio? Il potenziale di diffusione che potrebbe avere una notizia su un profilo Twitter con migliaia di utenti/followers. Sono riusciti a dargli un valore, ma cosa c’è di vero?

Questa bella teoria ha solo un punto fermo: è un dato POTENZIALE.

Lo stesso giochino lo fanno con pagine Facebook che, ad onor del vero, sono sempre meno performanti e vivono solo se “lubrificate” con ADS a pagamento.

Questo potrebbe essere conveniente per Facebook, un po’ meno per chi ha creduto nello strumento ed ha investito tempo.

Se guardiamo i numeri, Facebook risulta sempre meno dinamico e coinvolgente, è un fatto così evidente che pure le pagine di “esimi” SMM autori di libri su FB, per promuovere i loro libri, non abbiano usato pagine specifiche o aziendali, ma direttamente quelle dei loro profili personali.

Abbastanza ironico direte voi, assolutamente no; è la verità!

Come nel caso delle milf bionde della Toscana: sono le più brave, le più belle, le più intelligenti, ma tolto il dato popolare di prefazione, restano solo delle milf… non resta molto altro.

Lo stesso vale per quelle realtà che hanno prodotto come “business” un libro. Possiamo definirla come la grande “riprova sociale”:

Le persone, in media, tendono a ritenere maggiormente validi i comportamenti o le scelte che vengono effettuate da un elevato numero di persone.

È il fenomeno psicologico-sociale alla base della diffusione delle “mode”.

cit. Robert Cialdini

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Libri Web Marketing in Autogrill – foto: D. Vassallo

Possibile quindi affermare, che ci troviamo in un momento particolare della storia del web: tutti scrivono libri sul web, tutti si riversano sui social, fanno corsi, sono formatori e sono parte integrante di una follia che non ha senso, fuori controllo, una moda.

Ma la competenza? L’etica?

Tutti questi “neo esperti” sono il frutto di una popolarità costruita. Girano per l’Italia in qualità di esperti di quello che hanno scritto su “dubbi” libri paragonabili soltanto a vecchi cartelloni pubblicitari 6X3.

Un esempio lampante potrebbe essere il caso di Instagram.

Questi “scrittori” arrivano a far credere che quel social network abbia un potenziale di marketing sfruttando il #visualcontent. Forse, ma sono casi rari, eccezioni o grossi brand. Ma che dire a Geppetto che fa il falegname dietro casa da una vita? Localmente si può avere dei risultati? Forse sì, ma se sogno di diventare una PMI italiana con lavoro in tutta la penisola? Internazionale?

Allora “misuriamo” questi dati… come si può spiegare che la popolarità di un account è tale da generare fatturato? Dal #visualcontent di Instagram? Se qualcuno lo dimostra matematicamente, io sono apertissimo a confrontarmi, ma ci vogliono modelli ripetibili e matematici, le chiacchiere non servono a nulla.

Ti piace approfondire? Ti suggerisco questo video!!!

Già… le chiacchiere, le stesse che si sono fatte sulla pagina di Suppostaweb (link alla discussione);  con una divertente partecipazione di GURU dell’editoria, del social e del caffè, non mancava proprio nessuno, sembrava il gruppo di Alì baba e i 40 ladroni.

Alì baba e i 40 ladroni… – video

La scenetta nasce da un errato copia e incolla che è finito in un commento di un post che faceva della #satira su una slide estrapolata da una presentazione (che ho visto integralmente) a firma di Cristiano Carriero, l’unico che ha poi compreso le obiezioni, le dovute precisazioni come un potenziale di crescita e aperto un confronto basato sulla competenza e non soltanto sulle chiacchiere.

Ma è il resto della discussione che ha generato le risate più gustose, l’autore di tutti di commenti è un ignoto sia a me che agli altri, tale Osvaldo Danzi.

osvaldo danzi editoria

Osvaldo Danzi – risposta pagina FB SuppostaWeb

Questa persona a suo dire può giudicare i miei scritti, le mie analisi e valutare le mie competenze, ma soprattutto afferma una cosa assai divertente (sarebbe da querela) in un commento, cioè che io avrei offerto a lui consulenze in privato. Divertente, molto divertente, ma falso. (ogni riferimento è dovuto :D)

Siccome ci occupiamo di #satira, ho pensato fosse una battuta e mi ha fatto sorridere, ma poi ho riso molto di più!

Tornando all’affermazione di Osvaldo Danzi riguardo i suoi progetti: “…referenze importanti e che dimostrano come sanno lavorare” (parole sue nel commento pubblico e riportato nell’immagine precedente), ho notato qualche cosa che segnalo qui e che forse è sfuggito nel loro ultimo “illuminante” progetto, già avevo segnalato sullo stesso sito i commenti ai loro articoli che non funzionavano su Google Chrome.

SenzaFiltro – Progetto editoriale di Osvaldo Danzi:

notizie senzafiltro Osvaldo Danzi

Progetto editoriale SenzaFiltro di Osvaldo Danzi

Da sinistra, potete notare che il progetto editoriale di Osvaldo Danzi ha mail che fanno riferimento ad altro sito, a destra invece, il logo che recita “Sito ufficiale Fior di Risorse”, ma è al centro la vera chicca: il nome a dominio che è differente da quello del sito! Non è tutto, si fa riferimento a una Associazione che dichiara, sempre rispetto al nome a dominio errato, la registrazione come testata.

Ok, perfetto, mi avete convinto, non c’è dubbio!!

Social Media Recruitment Specialist – il nuovo web marketing

Osvaldo Danzi Incompetente

“i social media cosi mi stanno sulle palle”
cit. Osvaldo Danzi

Anche altri commenti che mi hanno fatto sorridere, ma va dato atto che l’ammissione di “non competenza” è una dimostrazione di umiltà e di onestà di Osvaldo Danzi verso chi ne sa di più e parla per competenza.

Mi risulta difficile comprendere la sua collocazione lavorativa, pubblicamente si dichiara “Social Media Recruiting Specialist“, mai sentito prima e mi fa tanto “supercazzola” digitale!

Un classico dedicato a Osvaldo Danzi… due volte al giorno:

Luca CarbonelliLa squadra intervenuta pubblicamente sulla pagina SuppostaWeb era folta e le affermazioni sono state parecchie, ma per evitare di associare a persone determinate azioni non corrette, è bene precisare che le affermazioni fatte sono su una pagina pubblica e sono stati fatti screenshot (fotografate – altrimenti Osvaldo Danzi finisce per non capire quello che scrivo) a disposizione degli internauti che potranno leggere l’intera discussione.

Abbiamo parlato di “persone che hanno delle referenze importanti”, in quei commenti, in Suppostaweb, di dati, di importanza dei prodotti, è stato detto molto poi ci è stato fatto notare che “noi di Suppostaweb non sappiamo con chi parliamo”.

Arrivati a questo punto, vista l’insinuazione, ho raccolto l’invito e ho deciso di fare qualche semplice analisi, informarmi.

Ho svolto una “banale” analisi con satira su uno dei progetti sottoposti come “riferimento”, assolutamente nulla di personale. Un dato mi è subito balzato agli occhi: i tasti sociali su siti di pertinenza dei commentatori “esperti” e i loro numeri.

Luca Carbonelli Caffé

Notevole, la cifra che appare è molto persuasiva, ma io “invidioso e spocchioso” (sempre a detta di Osvaldo Danzi) sono abituato ad avere altri riscontri e per questo non mi sono fermato. Il reparto DEV di Facebook mi ha aiutato a testare i reali dati di “mipiace” su singole URL (indirizzi web, sempre per l’Osvaldo Danzi curioso…):

https://developers.facebook.com/tools/debug/og/object/

Se avete dei dubbi, provate voi stessi, io ho testato onestamente, qualche piccola differenza l’ho notata, ma forse si tratta di un errore, forse Luca Carbonelli o Cristiano Carriero, i due esperti di web marketing applicato e formatori alle sagre di settore, ci possono spiegare come i “mipiace” di differenza in negativo possono generare fatturato. Magari, vista la differenza, definiamo lo “spread” generando il tasso di OTS? (Questa non la spiego a Osvaldo Danzi, troppo complessa pure per lui!)

Carbonelli Caffè FacebookCaffè Carbonelli

Le immagini si riferiscono al dato “UFFICIALE” generato dal Debugger di Facebook. Il tasto social del sito, mostra oltre i 3.800 “mipiace”; Facebook ne certifica 116 con 49 condivisioni. Forse si sbaglia il Debugger! Ho provato anche il sito shop e il tasto sociale FB mostra i soliti 3.800 “mipiace”, Facebook ne certifica 840 e 67 condivisioni; ma allora i 3800 “mipiace” sono della pagina Facebook, non del sito web… puzzava di “Carbonelli” quel dato!

Se vuoi approfondire la Facebook Fraud, guarda il video:

Ci sono anche i sottotitoli, non solo per Osvaldo Danzi, ma per tutti! :D

Di fatti, all’analisi della pagina FB Carbonelli, tutti i post hanno una bassa interazione con gli utenti, dimostrazione che quel dato fornito in bella vista sulla home page del sito e dell’e-commerce/shop, possa essere fuorviante e ingannevole.

Sulle pagine FB c’è un numero in più che può dare una misura di “valore” della singola pagina FB; Davide Puzzoimmagine a lato, 2.146 “mipiace”, 120 visite.

Il dato potenziale, quello generato da un possibile share sociale, da ragione a Cristiano Carriero che nella sua presentazione afferma (da una traduzione di cui cita la fonte) che è possibile che si generino dei funnel di vendita, ma è opinabile dire che si possa assegnare un valore “X” a un “mipiace”.

Gli amministratori delegati, i responsabili del marketing, hanno bisogno di numeri certi, di un web marketing che possa tenere in considerazione anche i social network. Le metriche però non possono essere di fantasia e talvolta, io le trovo fantasiose e bizzarre, davvero divertenti.

Conclusioni:

I contesti in campo del web marketing possono essere diversi, tra i sistemi più diffusi e remunerativi la SEO, il SEM, il PPC o il direct marketing (mail marketing), sono misurabili e offrono un’affidabilità di dati e ricavi.

Sbagliare è umano, ma differentemente da editoria tradizionale, spot televisivi (ancora oggi molto performanti, ma non paragonabili al web per il costo), spot radiofonici e cartellonistica stradale, il web permette il monitoraggio dell’andamento di una campagna pubblicitaria in tempo reale, mentre i social network possono essere considerati come “potenziali” rafforzativi di una azione di web marketing e latenti in un funnel di vendita che non è definibile attraverso un qualsiasi canale sociale.

La “TRUFFA” del web marketing, è confonderlo con il Social Media Marketing.

Opportunity To See (OTS)

Ancora peggio quando si parla di Opportunity To See (OTS): vendere il dato “potenziale” di visualizzazioni che una qualunque informazione lanciata in un social network può raggiungere, il totale dei FAN, seguaci di singoli profili sociali come Instagram, Pinterest, Facebook, Twitter, LinkedIn ecc…

Demonizzare i Social Network è errato, ma la sostenibilità di tutte le azioni digitali non può essere paragonata e trattata come i pubblicitari hanno fatto per anni attraverso l’editoria tradizionale. L’utilizzo di questi strumenti, non è in grado di dimostrare i dati matematici come invece fa il digitale nell’ottica di un marketing eticamente corretto.

Il web marketing fatto e discusso da professionisti, è una possibilità per le PMI e i grandi brand, ma se permettiamo a “fuffatori” e venditori del “nulla relativo” di affermare cose che non sono “riscontrabili” come fossero vere e gli si da anche credito e seguito sociale, non cambierà mai nulla. I clienti considereranno sempre l’ambito digitale come una vera e propria truffa non regolamentata.

Già… visto che non so con chi parlo, gli rispondo con un video:

 

2 commenti
  1. Osvaldo Danzi
    Osvaldo Danzi dice:

    Credo che chiamare “supposta” questa roba che scrivete sia la vostra migliore intuizione.
    Personalmente non ho capito nulla delle masturbazioni cerebrali che fate in riferimento al giornale di cui sono editore, che è una testata online, gratuita, su temi legati al mondo del lavoro nonché organo di informazione della Community FiordiRisorse.

    Che voi non abbiate capito e vogliate fare i saputelli digitali,va benissimo. Il vostro digital-mondo ne è pieno. Non siete i primi, non sarete gli ultimi.

    Evitate però di vomitare giudizi solo perché avete fatto figuracce in altre discussioni, travestendovi da paladini della fuffa. E magari imparate a scrivere, perché articoli come questo sono illeggibili ed eticamente una schifezza, dal momento che una delle prime regole che dovreste conoscere è che quando si cita qualcuno lo si informa della citazione o lo si tagga nel post, anziché operare come dei vigliacchi.

    Buone supposte.

    Rispondi
    • Alessandro Vitale
      Alessandro Vitale dice:

      La nostra intuizione?

      Certo, la “retta” via per la cura alla fuffa digitale. Continui ad affermare di non capire nulla, vedo che la coerenza non ti manca, fa piacere vedere che esistono persone umili come te e il tuo staff.

      Riguardo le masturbazioni celebrali in riferimento al tuo giornale di cui sei editore, la testata online gratuita, se i tuoi esperti web editor avessero controllato per bene e scritto: Organo di informazione della Community FiordiRisorse, sarebbe stato meglio rispetto l’immagine riportata nell’articolo, dimostra che non è stato controllato nemmeno il nome a dominio (che fa capo ad altro).

      Figuracce in altre discussioni? Vedi che gli screenshot fatti dalla pagina di Suppostaweb sono reali, sei tu che hai fatto quelle affermazioni che trovo eticamente anche fuori luogo ed offensive se in Linkedin ti promuovi come Social Media Recruiter Specialist.

      The social media recruitment is the modern way of discovering and attracting key talents in different niches. The niches cannot be discovered by using the traditional recruitment approaches, but the social media communication has to be used. The social media recruitment specialist is an expert in the field of the online communication and understands the differences of the social recruitment.

      Sai tradurre il significato oppure ti serve un traduttore? Siccome sei esperto di comunicazione digitale, compreso blogging, social e mailing, leggere la tua coerente non comprensione, davvero è da satira.

      Eticamente parlando, i commenti fatti e riportati nell’articolo sono una testimonianza a disposizione dei lettori, come si dice: ai lettori, ardua sentenza.

      Per la citazione, se guardi sulla pagina Facebook, c’è il mio primo commento che richiede di avvisarti. Non mi permette di taggare dalla pagina, il tuo amico Carbonelli è stato taggato e si pensava, come è successa la volta scorsa, che chiamasse gli altri compreso te.

      In quanto a vigliaccheria, ti ringrazio di cuore, anche a nome degli altri membri della supposta, se ti abbiamo colpito così in profondità, abbiamo di sicuro sortito l’effetto desiderato di una satirica supposta digitale.

      Cordialità,
      Alessandro Vitale

      Rispondi

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